Lo spettacolo del territorio (2006)
LO SPETTACOLO DEL TERRITORIO (2006)
un progetto di Sonia Antinori
Ogni spazio è, per definizione, un’estensione con potenzialità di contenimento. Il vuoto dello spazio è la sua potenza, il suo essere nel tempo. Conferire un corpo alla parola, dare voce al silenzio è il senso del Teatro. Fare di uno spazio un luogo è in assoluto il compito dell’arte: rendere umano il naturale, rendere più umano l’umano.
A due anni dalla riapertura del Teatro Giovanni Mestica, Apiro schiude le sue porte a un progetto teatrale di più ampio respiro. Il paese, già sede di un importante festival del folklore, conferma la sua identità di centro di turismo culturale attraverso una nuova iniziativa in collaborazione con artisti e compagnie italiani chiamati a esprimere la loro creatività dopo un periodo di residenza in loco. Tre proposte di teatro civile declinate tra il giornalismo e la narrazione.
In occasione degli spettacoli il pubblico potrà scoprire spazi a volte resi espressamente accessibili per l’occasione.
venerdì 14 luglio – ore 17.00 - Teatro Giovanni Mestica
TEATRO TERRITORIO TERRA
Un incontro tra artisti, operatori e cittadinanza condotto dal giornalista Pier Francesco Giannangeli
venerdì 14 luglio - ore 21.15 Abbazia di Sant’Urbano - Fienile
LA VITA NON BASTA
di e con Raimondo Brandi
La vita di un’emigrata albanese o di chiunque scappa per troppa passione: un viaggio tra figure letterarie o reali, spesso crudeli: il marito-sfruttatore toscano, l’indiano proprietario dell’agenzia matrimoniale, il ragazzino timido e crudele, la maga-cartomante russa. Così la galleria di personaggi presentati da Raimondo Brandi, attore solista di straordinaria versatilità, ci introduce alla storia di una migrante nell’Italia contemporanea. Con accorgimenti narrativi classici l’autore/attore costruisce una favola di oggi, mescolando realismo e fantastico, comicità e tragedia con risultati di grande levità.
sabato 15 luglio - ore 21.15 Teatro Giovanni Mestica
MAPU. TERRA
di e con Angelo Miotto, Annabella Di Costanzo, Manuel Ferreira, Elena Lolli
Produzione Compagnia Alma Rosé
Mapu significa Terra. Cosi chiamano la loro terra sconfinata i Mapuches, popolo indigeno della Patagonia, la cui tragica storia di genocidi ed espropriazioni, è assurta recentemente all’interesse della stampa nazionale a causa di una controversia tra l’azienda Benetton e la famiglia Curinanco, per il possesso di un piccolo appezzamento di terra. Il giornalista Angelo Miotto e la Compagnia Alma Rosé, ricostruendo l’esemplare caso giudiziario, aprono il tema delle due diverse concezioni di rapporto tra uomo e paesaggio naturale, tra diritto di appartenza e di proprietà.
All’occasione il foyer del teatro ospiterà la mostra fotografica di Alex Bi Volti e Segni Yãnomãmïuna testimonianza sulla vita e la storia degli indigeni della Amazzonia brasiliana e venezuelana in sostegno delle campagne dell’associazione internazionale Survival International per la difesa dei diritti umani dei popoli indigeni.
domenica 16luglio - ore 18.00 Abbazia di Sant’Urbano
STABAT MATER
drammaturgia e regia di Lucia Mascino e Viviana Salvati
con Lucia Mascino
estemporanea grafica di Eugenio Pacchioli
Il nostro mondo incessantemente cresce, soffre, rivela o nasconde ferite. I conflitti e le violenze che lambiscono il nostro quotidiano dalle pagine dei giornali, vengono spesso cancellati dall’indifferenza. Ma la negazione dei più naturali istinti di condivisione non genera che impotenza, incapacità di vivere nel mondo. La forza dell’inno di Jacopone da Todi, uomo dalla fervida indignazione contro le ingiustizie, nella sua poesia appassionata di fronte al dolore della madre ai piedi della croce, centra in modo stufacente il compito dell’arte: risvegliare il sentimento. In un concerto di parole e segni grafici immerso in uno scenario d’eccezione, gli spettatori percorreranno insieme all’attrice e al pittore una sorta di Via Crucis contemporanea.