SLANT/
- Data:
- 05.05.2016
- Orario:
- 21:15
- Luogo:
- Teatro La Nuova Fenice, Osimo (AN)
- Indirizzo:
- Piazza Guglielmo Marconi, 1, 60027 Osimo AN, Italy
Collettivo ØNAR in collaborazione con M.A.L.T.E.
presenta
SLANT/
da un racconto di Diego Federico Porfiri
regia e testi Giacomo Lilliù
con Giacomo Lilliù, Alessandra Penna, Nicholas Tiranti
regia e montaggio video Matteo Lorenzini, Giulia Pacioni, Piergiovanni Turco
direttore della fotografia e operatore video Andrea Cagno
disegno del suono e musiche originali Alessandro Graciotti, Diego Federico Porfiri
disegno luci Angelo Cioci
allestimento scenico Lodovico Gennaro
assistenti alla regia Leonardo Recanatini, Giorgio Sacchini
organizzazione Anna Caramia
ufficio stampa Camilla Domenella
si ringrazia il Loop Live Club per la collaborazione
SLANT/ pone uno di fronte all'altro due linguaggi – il documento Video e la performance teatrale. Il primo impone la sua presenza, dichiarandosi senza vergogna come videoproiezione, come uno schermo che quasi si direbbe una finestra; la seconda ha come garante e rappresentante una figura goffa, impacciata, un’Ombra che è sia spettatore sia servo della scena.
Entrambi hanno uno stesso soggetto da ritrarre: una coppia di protagonisti, un Lui e una Lei. Ma i due media esasperano via via l’inclinazione del loro punto di vista e diventano sembre più ingombranti. Piuttosto che rappresentare la vicenda, la diffrangono e rifrangono fino a renderla irrecuperabile, seminando brandelli di narrazione sempre più ambigui.
Il territorio che SLANT/ esplora è quindi quello dello scarto, dell’interruzione: la drammaturgia macina, digerisce e rigetta un materiale che passa senza continuità dal racconto originale alla canzone sanremese alla poesia di Eliot e Dickinson; e più che a un dialogo fra scena e schermo, si assiste a uno sfasamento, a un gioco di specchi che si guardano a vicenda riflettendo il niente. Pure, inconsapevolmente, tentano di parlarsi. E allora basta che in questa mise en abyme si insinui il raggio di "una certa Luce Obliqua" che “Mozza – alle Ombre – il Fiato” per rivelare la voragine che si apre, la bellezza attonita del loro discorso impossibile.
Giacomo Lilliù
SLANT/ racconta la paradossale spinta all’attività creativa da parte di due entità parassitarie, costrette a rendersi specchio della realtà per mantenersi vive: l’Ombra e il Video.
Entrambi si sono generati dalla stessa madre, la Luce, ma la distanza linguistica che li separa li rende due mondi quasi sempre inconciliabili e incomunicabili.
L’Ombra infatti, nata dallo scontro tra la Luce e l’oggetto opaco, lavora per “sottrazione” e risolve il suo impeto attivo corrodendo la realtà dall’interno, sottraendosi ripetutamente fino al Nero Assoluto; l’Ombra è dunque per così dire la pars destruens di SLANT/.
Il Video, al contrario, si origina dall’incedere della luce su un oggetto trasparente, che la filtra e la cattura; per questo motivo esso compirà la sua parabola creativa lavorando per addizione, moltiplicando infinite volte le immagini rubate fino al Bianco Assoluto; poiché il video aggiunge un nuovo livello alla realtà e apre una finestra su un’altra dimensione, esso può essere considerato la pars costruens.
Il culmine di questa parabola creativa vede dunque l’impossibile convivenza di due realtà ossimoriche e contrastanti: bianco e nero, Yin e Yang, Jakin e Boaz.
Matteo Lorenzini
Il Collettivo ØNAR è un gruppo informale formato nel 2015 da artisti provenienti da settori diversi (musica, teatro, videomaking), tutti under 30, tutti di origine marchigiana. Il Collettivo si presenta come un laboratorio in cui sviluppare opere di respiro trasversale ed esplorare il concetto di performance, sempre declinandolo/deformandolo nei vari mezzi di realizzazione.