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WISE PROJECT

W.I.S.E. - Workshop Identity: a Story about Europe  è nato da una riflessione incrociata sulla crisi politica e sull'eredità del Novecento, a partire dall'osservazione dell'invecchiamento della società: che cosa succede quando la vita si accorcia, il futuro si riduce, le possibilità si assottigliano, a maggior ragione se il mondo sembra implodere? L'età avanzata richiede un'enorme crescita di coscienza. W.I.S.E.  affronta i problemi esistenziali di individui che sono stati impegnati a livello civile e/o politico, ma che ora, a causa dell'età sono indotti ad accettare una posizione sociale marginale o persino isolata. I testimoni sono stati individuati a livello urbano in quattro località di diverse dimensioni: da una metropoli come Berlino a una città di media grandezza come Ancona.

L'idea di un laboratorio di idee e di pensieri per la ricostruzione di una sorta di discorso politico dalle ultime generazioni del Novecento a quelle degli anni zero, è cresciuta con l'apporto di metodi e tecniche mutuati dalle arti performative e dalle scienze umane, e ha prodotto infine i dodici capitoli di Wise, sorta di Bildungsroman, romanzo di formazione, in riferimento all'idea di evoluzione implicita al concetto di insegnamento. I partecipanti hanno acquisito dimestichezza con tecniche di narrazione e sceniche, così da procedere a ricreare la loro stessa biografia come racconto teatrale, producendo il presupposto della drammaturgia redatta poi dagli autori e alla base degli spettacoli presentati nei quattro Paesi del partenariato - Italia, Germania, Polonia, Regno Unito -, realizzatori del progetto europeo.

La drammaturgia che ne è scaturita è modulare e si presta a essere fruita con contestualizzazioni più o meno rigide, sia come esempio di teatro testimoniale che come teatro forum o anche con approcci più tradizionali. Tuttavia la sua costruzione in dodici tappe allude all'ideale progressione della coscienza di un cittadino europeo verso la consapevolezza delle caratteristiche e dei limiti che questa appartenenza comporta. I singoli capitoli diventano dunque altrettante parabole che intendono raccontare diversi stadi di adesione all'idea di politica: i primi descrivono l'impegno come reazione ai traumi della Storia, quelli centrali delineano l'idea di politica come progetto, quelli finali tendono a presentare la partecipazione come forma di ricerca etica ed esistenziale. Analogamente il disegno generale ci ha indotto a privilegiare il ricorso a forme variate, che scaturissero dalla natura stessa delle testimonianze raccolte, e che a volte hanno spinto la scrittura verso la comicità surreale (Capitolo I), il grottesco televisivo (Capitolo II), l'emotività del melodramma (Capitolo IV), la compattezza narrativa del monologo (Capitolo VIII), il rigore di un dialogo platonico (Capitolo IX) o il procedere rapsodico di un coro interiore (Capitolo XI). Il tutto nella libertà di tradurre in gioco scenico (prima in parole e poi in azioni) quello che per i nostri padri è stata convinzione, passione o utopia, nella speranza e anzi nella convinzione che l'utopia non sia categoria da inscrivere all'impossibilità come si tende a propagandare oggi, ma proprio come ha formulato qualche bella mente del Novecento, a quella del  non ancora.  

https://www.wisecampus.eu/

Indice analitico dell'opera:

Capitolo I - IL MATTINO HA L'ORO IN BOCCA di S. Antinori                                  (Italia)
Capitolo II - LA LINGUA BATTE DOVE IL DENTE DUOLE di S. Antinori                (Regno Unito)
Capitolo III - IN AMORE E IN GUERRA TUTTO E' LECITO di S. Antinori               (Germania)
Capitolo IV - OGNI COSA A SUO TEMPO di K. von der Ropp                                (Polonia)
Capitolo V - FIDARSI E' BENE MA NON FIDARSI E' MEGLIO di H. Kaletsch        (Germania)
Capitolo VI - QUEL CHE E' VERO OGGI NON E' VERO DOMANI di H. Kaletsch   (Polonia)
Capitolo VII - NON DIRE GATTO SE NON CE L'HAI NEL SACCO di H. Kaletsch  (Regno Unito)
Capitolo VIII - CHI NON RISICA NON ROSICA di K. von der Ropp                         (Regno Unito)
Capitolo IX - LA GOCCIA SCAVA LA PIETRA di S. Antinori                                    (Italia)
Capitolo X - LA CASA E' LA' DOVE SI TROVA IL CUORE di H. Kaletsch               (Germania)
Capitolo XI - I MORTI NON PARLANO di S. Antinori                                                (Polonia)
Capitolo XII - HO FATTO NAUFRAGIO, BENE HO NAVIGATO di S. Antinori          (Italia)


Sinossi:

Capitolo I - IL MATTINO HA L'ORO IN BOCCA di Sonia Antinori (Italia)
La generazione dei bambini di guerra, nati all'ombra dell'Impero fascista, la paura come fondamento esistenziale, il bisogno di pace come scintilla per il riscatto politico e sociale, le radici di un movimento Europeo che fosse custode di una nuova epoca di fraternità. Data la dimensione epica, la forma del lavoro sarà corale; il testo, una partitura di voci che corrispondono alle linee delle personali tensioni di miglioramento.

Capitolo II - LA LINGUA BATTE DOVE IL DENTE DUOLE di Sonia Antinori (Regno Unito)     
Quattro anziane signore residenti nel sud del Galles e insignite ciascuna di un qualche riconoscimento al merito vengono invitate a un popolare talk show televisivo all'indomani delle elezioni del Parlamento Europeo. I loro discorsi sull'identità nazionale, linguistica e territoriale, la comunità e l'appartenenza si sciolgono nel disperante cicaleccio del mezzo televisivo. Un drammoletto sulle contraddizioni della modernità.  

Capitolo III - IN AMORE E IN GUERRA TUTTO E' LECITO di Sonia Antinori (Germania)
Dalle testimonianze dei protagonisti della stagione che infiammò l'Europa durante la guerra del Vietnam, l'assassinio dello studente Ohnesorg durante la dimostrazione contro la visita dello Scià di Persia a Berlino e l'escalation di violenza che condusse alla formazione della RAF. Una polifonia che intreccia diverse voci e prospettive, inquadrando speranze, istanze e progetti dei giovani del dopoguerra.

Capitolo IV - OGNI COSA A SUO TEMPO di Katja von der Ropp (Polonia)
La lotta contro la corruzione e lo strapotere dei potenti nella Polonia del regime filosovietico, attraverso la parabola di un'impiegata del teatro dell'Opera. La fatiscente realtà che si cela dietro la apparenza di un ambiente patinato ad uso e consumo dell'opinione pubblica internazionale si trasforma nella metafora della doppiezza di un mondo, in bilico tra antichi valori e nuovo ordine.

Capitolo V -  FIDARSI E' BENE MA NON FIDARSI E' MEGLIO di Heidrun Kaletsch (Germania)
La vita al tempo della DDR attraverso le parole di una donna che, spiata per anni dalla polizia segreta, dopo la caduta del muro ha scelto lo sciopero della fame per richiedere l'apertura dell'Archivio della Stasi. E nella crudezza del racconto, la prospettiva di chi ha deciso di passare all'azione, lavorando nella labirintica installazione per consentire alle altre vittime del delirante sistema di controllo di scoprire quali trame erano state intessute attorno alle loro vite.

Capitolo VI - QUEL CHE E' VERO OGGI NON E' VERO DOMANI di Heidrun Kaletsch (Polonia)       
Le prime mosse di Solidarnosç nelle aule della facoltà di Giurisprudenza di Lodz, terza città polacca e polo industriale, ricostruite attraverso la storia di un anziano professore, trascinato a suo tempo nella leadership del movimento. Un giallo sulle capillari infiltrazioni del potere, che culmina nella scoperta dell'assassinio del figlio del vecchio leader. Ma la rivelazione si stempera in un sentimento amaro quando il professore scopre le finalità banalmente carrieristiche della giovane studentessa di giornalismo, che ha condotto l'indagine.

Capitolo VII - NON DIRE GATTO SE NON CE L'HAI NEL SACCO di Heidrun Kaletsch (Regno Unito)
Lo sciopero dei minatori del Galles e il braccio di ferro tra sindacati e governo nell'era thatcheriana. Una crisi del sistema produttivo che sconfina in lotta aperta tra lavoratori e amministratori sullo sfondo  del problema identitario delle minoranze del Regno Unito e del diritto del lavoro. Il tutto all'ombra delle distorsioni della stampa e degli altri mezzi d'informazione.

Capitolo VIII - CHI NON RISICA NON ROSICA di Katja von der Ropp (Regno Unito)
La storia di un sindacalista di origine irlandese alla ricerca di una patria elettiva, tra avventurosi trascorsi nella marina mercantile e lotte di indipendenza dei popoli africani. In scenari che tradiscono la persistenza della tradizione colonialista nel Regno Unito fino al più recente passato, l'eredità morale di un uomo folgorato da una tragica esperienza d'ingiustizia.  

Capitolo IX - LA GOCCIA SCAVA LA PIETRA di Sonia Antinori (Italia)
Un excursus nel percorso di democratizzazione del Paese attraverso uno strumento politico come la Magistratura. Concepito in base alle testimonianze di due protagonisti della Giustizia italiana, indipendentemente attivi nella riforma di uno strumento di potere per molto tempo ancora costretto dai retaggi fascisti, è costruito nella forma di un dialogo tra un ex magistrato e una detenuta eccellente, condannata per corruzione e irrimediabilmente chiusa nella ostinata difesa di un sistema di valori deviato.

Capitolo X - LA CASA E' LA' DOVE SI TROVA IL CUORE di Heidrun Kaletsch (Germania)
La vicenda di un ragazzino in fuga dal neonato sistema della Repubblica Democratica tedesca, che diventa uomo nella confinante Germania Federale e persegue l'alternativa fino a toccarne i limiti e le contraddizioni. Uno spaccato dalla prospettiva del dubbio, esercitato con rigorosa coerenza anche a costo di un esilio autoindotto dai compagni di una vita.

Capitolo XI - I MORTI NON PARLANO di Sonia Antinori (Polonia)
Nel 1939, all'indomani del patto Molotov-Ribbentrop per la spartizione della Polonia tra Hitler e Stalin, ventiduemila tra ufficiali e dirigenti polacchi vennero massacrati dall'Armata Rossa e gettati nelle fosse comuni. Il massacro di Katyń costituisce una delle pagine più inquietanti della Storia d'Europa, aggravata dalla decennale mistificazione con cui la Russia ha coperto la verità fino alla solenne commemorazione che avrebbe dovuto aver luogo nel 2011, quando l'aereo presidenziale polacco cadde provocando la morte del presidente e di altre novantacinque persone.

Capitolo XII - HO FATTO NAUFRAGIO, BENE HO NAVIGATO di Sonia Antinori (Italia)
L'ideale culmine dell'intero viaggio nella coscienza di un continente è scritto in forma di confessione. Il protagonista diviene l'emblema di un apice di consapevolezza, raggiunto al prezzo di un'esperienza personale dura e dolorosa, attraverso le tappe dell'impegno e della radicalizzazione, in una Italia spezzata da terrorismi di destra e sinistra, scossa dai tumulti della politica e dagli attacchi di imperscrutabili poteri strategicamente organizzati. 


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